Libretto SCRITTO ENORME – Via Crucis Vicariato Ossola 06.04.2025 – Diocesi di Novara

Introduzione


Lettore Ci prepariamo a vivere la Via Crucis in questo anno giubilare, in comunione con il Papa,  il nostro Vescovo e tutta la Diocesi.

I sacerdoti delle nostre Parrocchie saranno a disposizione per l’incontro con la Misericordia di Dio nel Sacramento della Riconciliazione (Confessione): uno spazio-tempo privilegiato potrebbe essere durante la salita tra la 3^ e la 7^ stazione, ma anche dopo, rivolgendosi ai sacerdoti che rimarranno appositamente in fondo al gruppo.

Al termine della Via Crucis i Padri Rosminiani daranno inoltre, a chi autonomamente lo desiderasse, la possibilità di accedere alla Santa Casa (presso l’Oratorio Madonna delle Grazie, situato all’ingresso del parco ovvero sotto la 8^ stazione; sarà aperta dalle 16:00 alle 18:00); essa rappresenta il luogo sacro -di Terra Santa- di Nazareth.

Alle ore 16:30, presso il Santuario del Santissimo Crocifisso, sarà celebrata l’Eucaristia.

Ci disponiamo ora alla preghiera con un momento di silenzio.

Canto iniziale

Canto iniziale  |  Ti saluto o Croce Santa

Rit. Ti saluto o Croce santa
che portasti il Redentor
gloria, lode, onor ti canta
ogni lingua ed ogni cuor.

1. Sei vessillo glorioso di Cristo,
sei salvezza del popol fedel.
Grondi sangue innocente sul tristo
che ti volle martirio crudel.

2. Tu nascesti tra le braccia amorose
d’una vergine madre, o Gesù.
Tu moristi tra braccia pietose
d’una croce che data ti fu.

3. O Agnello divino, immolato
sull’altar della croce, pietà!
Tu, che togli del mondo il peccato,
salva l’uomo che pace non ha.

4. Del giudizio nel giorno tremendo
sulle nubi del cielo verrai:
piangeranno le genti vedendo
qual trofeo di gloria sarai.

VIA CRUCIS CON IL BUON SAMARITANO

Il protagonista della “Fratelli tutti”

Cel. Nel Nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo.

Tutti Amen.

Cel. Il Signore sia con voi!

Tutti E con il tuo spirito.

Lettore  Al Buon Samaritano papa Francesco dedica il secondo capitolo della sua Lettera Fratelli tutti e il nostro Vescovo Franco Giulio ha dedicato una Lettera pastorale.

Lo scegliamo come compagno di strada – lui che sulla strada è passato, ha visto, ha provato compassione e si è fermato – per percorrere l’ultimo tratto della strada anche per Gesù, il “Buon Samaritano” dell’umanità, che nella via dolorosa porta sulle sue spalle noi tutti.

Tutti  Signore Gesù Cristo, Buon Samaritano, donaci lo Spirito perché viviamo questo tempo di grazia imparando da te che ti sei presentato come il Buon Samaritano dell’umanità, ferita e aggredita dal male, chiamata alla salvezza da chi ancora e sempre si ferma per portarla alla vita. Amen.

Cel. Chiusa in un dolore atroce, 

eri là sotto la croce, 

Dolce Madre di Gesù.

Tutti. Santa Madre deh Voi fate, 

che le piaghe del Signore 

siano impresse nel mio cuore!


Cel.      Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo 

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Prima stazione

GESÙ È CONDANNATO A MORTE

1° lettore  Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.

2° lettore Gesù racconta la parabola del Buon samaritano per rispondere alla domanda: “Chi è il mio prossimo?”. Nella figura che Gesù tratteggia vediamo prima di tutto lui, il Maestro e Signore, lo stesso che poco prima della condanna lava i piedi ai suoi amici e ricorda che siamo veramente beati solo se lo imitiamo con generosità. È lui il Buon Samaritano dell’umanità, il modello da seguire perché racconta di uno che cammina sulle nostre strade, vede la nostra situazione e prova compassione; si ferma e mette in atto tutto quello che può fare per l’umanità sofferente.

Tutti Insegnaci Signore Gesù a farci prossimo, a provare compassione, a non passare mai oltre lasciando che un nostro fratello soffra da solo, abbandonato e ignorato.

Cel. Padre nostro

Cel. Il tuo cuore desolato, 

fu in quell’ora trapassato, 

dallo strazio più crudel.

Tutti. Santa Madre deh Voi fate, 

che le piaghe del Signore 

siano impresse nel mio cuore!


Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo 

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Seconda stazione

GESÙ È CARICATO DELLA CROCE

1° Lettore E a tutti diceva: Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.

2° lettore Credo nell’uomo che non appartiene a gruppi speciali, anzi da qualcuno è catalogato come lontano, estraneo, ai margini della comunità, da guardare con un certo sospetto, come i Giudei guardavano i Samaritani. 

Eppure è proprio lui, sia il Samaritano della parabola, sia soprattutto Gesù il Buon Samaritano dell’umanità, a prendere su di sé la nostra vita, anche quando è pesante e faticosa come una croce.

Tutti Signore Gesù, aiutaci a scoprire che noi, gente comune, simili a tanti altri, senza titoli particolari, senza onori umani… siamo un modello di chi si fa prossimo… se imitiamo te!

Cel. Padre nostro

Cel. Quanto triste, quanto affranta, 

ti sentivi, o Madre santa, 

del divino Salvator.

Tutti. Santa Madre deh Voi fate, 

che le piaghe del Signore 

siano impresse nel mio cuore!


Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo 

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Terza stazione

GESÙ CADE PER LA PRIMA VOLTA

1° lettore Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.

2° lettore Credo in un uomo che cammina sulle strade di tutti, e forse si espone a qualche pericolo se le affronta da solo, in mezzo al deserto, in un posto a rischio, ma non può e non vuole cambiare strada e scegliere percorsi segnati da tappeti stesi quasi che qualcuno debba percorrere il cammino della vita evitando di toccare la polvere, e a volte anche il fango, in cui camminano i suoi fratelli e le sue sorelle.

Tutti. Signore Gesù, che hai percorso in lungo e in largo la terra che noi consideriamo santa proprio per la tua presenza, aiutaci a non cercare strade alternative, che ci mettano al riparo dal condividere la storia dell’umanità, anche quando può apparire meno invitante e facile.

Cel. Padre nostro

Cel. E vedesti il tuo Figliolo, 

così afflitto, così solo, 

dare l’ultimo respir.

Tutti. Santa Madre deh Voi fate, 

che le piaghe del Signore 

siano impresse nel mio cuore!


Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo 

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Quarta stazione

GESÙ INCONTRA MARIA SUA MADRE

1° lettore  Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione, perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”.

2° lettore Credo nell’uomo che quando vede qualcosa che non funziona – come può essere un uomo che giace a terra perché aggredito dal male – non lo ignora, non passa oltre, non affretta il passo, voltando lo sguardo lontano, nel tentativo di nascondere a se stesso quello che sta accadendo sotto i suoi occhi. Credo in un uomo che non fugge nel passato o nel futuro, ma cammina nel presente, anche se faticoso.

Tutti. Signore Gesù, insegnaci a riconoscere le tue orme, a vederle come l’indicazione della strada che porta alla piena realizzazione di noi stessi; già qui in questa storia per il tempo che possiamo, e poi, nella tua casa, dove staremo per sempre… con te, e con i fratelli di cui ora ci facciamo “il prossimo”.

Cel. Ave o Maria

Cel.   Se ti fossi stato accanto, 

forse che non avrei pianto, 

o Madonna, anch’io con te?

Tutti. Santa Madre deh Voi fate, 

che le piaghe del Signore 

siano impresse nel mio cuore!


Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo 

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Quinta stazione

GESÙ È AIUTATO DAL CIRENEO

1° lettore Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la sua croce.

2° lettore Credo nell’uomo che prova compassione e si ferma, avverte un profondo sentimento di solidarietà verso un altro uomo, senza chiedersi chi sia, cosa faccia nella vita, che ideali coltivi, per chi si sia schierato, in chi creda, e se crede pure in qualcosa; vede un uomo che ha bisogno e gli si fa vicino, si fa suo prossimo, diventa lui il prossimo…

Tutti Signore Gesù, insegnaci a non fare del bene solo da chi speriamo una ricompensa; ad amare anche chi si dimenticherà di quel gesto che è davvero grande solo se gratuito e resterà privo di ogni ricompensa. Allora saremo anche noi tra quanti ti diranno: “quando ti abbiamo visto affamato, assetato, nudo, in carcere… e ti abbiamo aiutato”. La tua risposta la conosciamo già!

Cel. Padre nostro

Cel. Dopo averti contemplata, 

col tuo Figlio addolorata, 

quanta pena sento in cuor!

Tutti. Santa Madre deh Voi fate, 

che le piaghe del Signore 

siano impresse nel mio cuore!


Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo 

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Sesta stazione

LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESÙ

1° lettore Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per potercene compiacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.

2° lettore Credo in un uomo che trasforma la compassione in gesti di aiuto, usando ciò che trova a sua disposizione: forse troppo poco per chi lo possiede, ma molto importante per chi lo riceve.

Tutti Signore Gesù, aiutaci a non considerarci così poveri da evitare di condividere almeno un sorriso, un pensiero solidale, una preghiera, il desiderio profondo di sperare in un mondo più giusto e fraterno.

Cel. Padre nostro

Cel. Santa Vergine, hai contato 

tutti i colpi del peccato, 

nelle piaghe di Gesù.

Tutti. Santa Madre deh Voi fate, 

che le piaghe del Signore 

siano impresse nel mio cuore!


Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo 

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Settima stazione

GESÙ CADE PER LA SECONDA VOLTA

1° lettore.  In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà.

2° lettore Credo in un uomo che si fa carico dell’altro, “lo carica” nel suo cuore e lo porta nella sua vita, diventa solidale con lui; un uomo disposto a proseguire a piedi perché sulla sua cavalcatura trovi posto un altro; un uomo che perde del tempo per prendersi cura di uno che fino ad allora era uno sconosciuto, ma da adesso farà parte della sua vita.

Tutti Signore Gesù insegnaci la solidarietà non solo nei momenti di emergenza, insegnaci a cercare gli altri non solo per invocare aiuto, e dimenticare quanto abbiamo vissuto il giorno dopo la fine del problema. Aiutaci a fare tesoro anche di questa sofferenza che viviamo in questi anni per imparare da te ad amare, a farsi prossimo, a diventare “il prossimo” di tutti.

Cel. Fa’ che il tuo materno affetto, 

per tuo Figlio benedetto, 

mi commuova e infiammi il cuor.

Tutti. Santa Madre deh Voi fate, 

che le piaghe del Signore 

siano impresse nel mio cuore!


Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo 

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Ottava stazione

GESÙ INCONTRA LE DONNE DI GERUSALEMME

1° lettore Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli”.

2° lettore Credo in un uomo che sa spendersi e spendere; sa privarsi di qualcosa per condividerlo con altri… che non sono più estranei, ma prossimi: sa spendere tempo, energie, fantasia, pazienza, fiducia, costanza, entusiasmo, saggezza, prudenza e quant’altro per aiutare un altro uomo.

Tutti Signore Gesù, il tuo modello nei secoli ha attirato battezzati e non battezzati, ha interrogato chi si diceva cristiano e chi si proclamava ateo. Ha provocato delle riflessioni e dei gesti concreti perché il pensiero se rimane solo un pensiero non serve a molto. Aiutaci a vivere con te e come te, per te e per i fratelli.

Cel. Dolce Madre dell’amore, 

fa’ che il grande tuo dolore, 

io lo senta pure in me.

Tutti. Santa Madre deh Voi fate, 

che le piaghe del Signore 

siano impresse nel mio cuore!


Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo 

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Nona stazione

GESÙ CADE PER LA TERZA VOLTA

1° lettore  Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.

2° lettore Credo in un uomo che coinvolge altri e si impegna a pagare lui perché chi ha bisogno non resti senza l’aiuto di cui ha necessità; un uomo che non ne parla per farsi bello, perché lo ringrazino, ma solo per non restare solo in questo compito che vede più grande delle sue possibilità; ne parla per coinvolgere altri.

Tutti. Signore Gesù, che non ti fermi anche quando sembra impossibile continuare, insegnaci a non rinunciare a scelte che possono sembrare troppo grandi, quasi un ideale impossibile. Aiutaci a donare quello che siamo, anche se sembra poco; come le monetine della vedova nel tempio, quella che hai proposto come modello di fiducia in Dio.

Cel. Con che spasimo piangevi, 

mentre trepida vedevi, 

il tuo Figlio nel dolor.

Tutti. Santa Madre deh Voi fate, 

che le piaghe del Signore 

siano impresse nel mio cuore!


Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo 

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Decima stazione

GESÙ È SPOGLIATO DELLE SUE VESTI

1° lettore I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato. E la tunica. Ora quella tunica era senza cucitura, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: “Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca”.

2° lettore Credo in un uomo che non fa miracoli: non usa parole o gesti che trasformano l’uomo bisognoso e in un attimo gli rendono la salute e la piena efficienza; l’unico vero miracolo in questa storia avviene per lui: da Samaritano disprezzato diventa modello in cui la comunità dei credenti vi riconosce lo stesso Gesù, “buon Samaritano dell’umanità” che porta olio della consolazione e il vino della speranza.

Tutti Signore Gesù, tu i miracoli li hai fatti davvero; e continui a operare cose grandi quando noi ci apriamo ai fratelli perché vorremmo assomigliare a te, o anche solo proviamo semplicemente una giusta compassione di chi ci sta accanto.

Cel. Le ferite che il peccato 

sul tuo corpo ha provocato 

siano impresse, o Madre, in me.

Tutti. Santa Madre deh Voi fate, 

che le piaghe del Signore 

siano impresse nel mio cuore!


Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo 

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Undicesima stazione

GESÙ È INCHIODATO ALLA CROCE

1° lettore Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”.

2° lettore Credo in un uomo che non fa proclami sui tempi negativi e sulle ingiustizie, e nemmeno tenta di minimizzare per consolare chi è stato aggredito. Le poche parole che usa sono per chi deve aiutarlo a prendersi cura; non parole miracolose, ma semplicemente parole umane: aiutami ad aiutare! 

Tutti Signore Gesù… aiutami ad aiutare; insegnami a non arrendermi quando non vedo subito la risposta ai miei desideri e gesti di un mondo più giusto e fraterno; aiutami a non fermarmi se la Via dolorosa cammina in salita… sarà meno difficile se io mi metto a fianco di altri che provano una sensazione di fatica maggiore della mia… e rischiano di cadere per non rialzarsi… almeno non da soli!

Cel. Del Figliolo tuo trafitto, 

per scontare il mio delitto, 

condivido ogni dolor.

Tutti. Santa Madre deh Voi fate, 

che le piaghe del Signore 

siano impresse nel mio cuore!


Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo 

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Dodicesima stazione

GESÙ MUORE IN CROCE

1° lettore Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.

2° lettore Credo in un uomo che, come il buon Samaritano della parabola di Gesù, forse quando arriva dove era diretto, e incontra le persone che lo attendono, deve pure scusarsi per il ritardo accumulato, ma in questo modo condivide con altri uno stile che alla fine risulta vincente.

Tutti. Signore Gesù, aiutaci a non essere preoccupati solo di noi stessi e delle nostre attività al punto da ignorare e scansare chi ci sta accanto perché sono i fratelli e le sorelle che tu stesso poni sulla nostra strada, sulla strada della nostra vita.

Cel.  Di dolori quale abisso, 

presso, o Madre, al crocifisso, 

voglio piangere con te.

Tutti. Santa Madre deh Voi fate, 

che le piaghe del Signore 

siano impresse nel mio cuore!


Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo 

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Tredicesima stazione

GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE

1° lettore Dopo questi fatti, Giuseppe d’Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodemo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e àloe.

2° lettore Credo in questo uomo… ma tu aiutami, o BuonSamaritano dell’umanità, perché possiamo fare molto di più se saremo meglio e in tanti. Aiutaci a credere e sperare insieme, a sognare un mondo dove la tua Croce sia sempre segno di benedizione perché ricorda un gesto di amore che fa scuola a tutti, a cominciare dai credenti in te e nella tua Pasqua.

Tutti. Signore Gesù, uomo sofferente e glorioso, concedi a noi e a quanti vivono il ricordo del tuo cammino verso la gloria passando per la croce di condividere la tua gloria in cielo, dopo aver condiviso in Terra il tuo amore senza confini.

Cel. Con amor di figlio, voglio

fare mio il tuo cordoglio, 

rimanere accanto a te.

Tutti. Santa Madre deh Voi fate, 

che le piaghe del Signore 

siano impresse nel mio cuore!


Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo 

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Quattordicesima stazione

GESÙ È DEPOSTO NEL SEPOLCRO

1° lettore Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

2° lettore Credo negli uomini che sanno attendere i frutti del loro amore, come le donne che in quel giardino il primo giorno dopo il sabato sono andate per chiudere definitivamente una storia grande, una storia di amicizia, e hanno scoperto di aver vissuto la più grande storia dell’umanità: un Dio che si fa uomo e condivide fino in fondo la vita umana perché ogni uomo condivida la sua vita divina.

Tutti Signore Gesù, dono del Padre, Maestro che insegni ad ogni uomo che solo nel dono gratuito e generoso la storia umana realizza i desideri dell’uomo e di Dio, aiutaci a vivere ogni giorno la passione dei tuoi fratelli che attendono chi passa, vede, prova compassione e si ferma per dare un aiuto. Donaci di diventare il prossimo di chi ci sta accanto. E anche di chi ora ci sembra ancora lontano.

Cel. O Madonna, o Gesù buono, 

vi chiediamo il grande dono 

dell’eterna gloria in ciel.

Tutti. Santa Madre deh Voi fate, 

che le piaghe del Signore 

siano impresse nel mio cuore!


Canto  |  Inno al Crocifisso

(Canto tradizionale ossolano)

1. Fratelli, in quest’ora
maligna ed atroce
qui intorno alla croce
l’amor ci chiamò

Rit. Hai vinto la morte
hai vinto l’abisso
Gesù crocifisso
Gesù nostro Re.

2. Confitto a quel legno
sul tragico monte
di grazia la fonte
ci apristi, SIgnor. Rit.

3. Che importa se intorno
la notte è profonda
se ancora sprofonda
la Terra nel mal. Rit.

4. Nel buio serena
la croce si accende,
eterna risplende
e immobile sta. Rit.


Preghiera corale

Tutti  O Dio della pace, 

fonte di ogni bene, 

Padre della misericordia, 

tu che in Cristo Gesù ci hai benedetto 

e desideri per noi la pienezza della vita, 

liberaci dalle tenebre della guerra 

Dona a tutti pensieri di pace, 

dona la sapienza del cuore, 

che tiene vivo il dialogo, 

che ricerca soluzioni eque 

e mira al bene di tutti.

Il tuo Santo Spirito, sorgente d’amore, 

ci difenda dal male, 

dalla tentazione della violenza 

e dall’illusione della sua efficacia. 

Veglia, o Padre Onnipotente, sui destini del mondo, 

liberaci dall’ombra della morte 

e dirigi i nostri passi sulla via della pace. 

Tu sei il nostro Dio, grande nell’amore, 

e vivi e regni nei secoli dei secoli.

Amen.

Benedizione

Cel. Il Signore sia con voi!

Tutti E con il tuo spirito.

Cel. Per i meriti della Passione del nostro Signore Gesù Cristo,

vi benedica Dio onnipotente:

Padre, e Figlio, e Spirito Santo.

Tutti Amen.

Cel. Andate in pace.

Tutti Rendiamo grazie a Dio.


Canto finale  |  È giunta l’ora

1. È giunta l’ora, Padre, per me,
ai miei amici ho detto che
questa è la vita: conoscere te
e il Figlio tuo, Cristo Gesù.

2. Erano tuoi, li hai dati a me;
ed ora sanno che torno a te;
hanno creduto: conservali tu
nel tuo amore, nell’unità.

3. Tu mi hai mandato ai figli tuoi,
la tua parola è verità.
E il loro cuore sia pieno di gioia:
la gioia vera viene da te.

4. Io sono in loro e tu in me:
che sian perfetti nell’unità;
e il mondo creda che tu mi hai mandato,
li hai amati come ami me.

Il testo di questo libretto online:


Domenico Fetti e Bottega, La parabola del buon samaritano, 1620 circa, 

tavola, 61 x 45 cm, Venezia, Galleria Accademia, cat. 503 (sala 3)

“Il pittore non rappresenta, come avviene di consueto, il momento della narrazione in cui il samaritano guarisce il giudeo ferito a terra, ma quello appena successivo in cui lo issa sul suo asino (Luca, 10, 34). Il chiaro messaggio moralistico va letto dunque come un’esortazione all’amore e alla pietà attraverso la ricezione del buon esempio fornito da Cristo (il samaritano), che dimostra pietà nei confronti del peccatore (il giudeo ferito) assalito dai ladri (il peccato) durante il ritorno da Gerusalemme (il Paradiso)”.

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